In considerazione del recente sostanziale coinvolgimento del governo e delle forze armate italiane in atti di guerra in Libia, ci sembra opportuno segnalare alla Presidenza dell’ANPI nazionale la necessità di avviare una riflessione comune all’interno dell’Associazione. Tale approfondimento ci auguriamo porti a delle nette prese di posizione contro una escalation militare che colpirà non solo l’esercito fedele al dittatore Gheddafi ma, come purtroppo sempre avviene, anche gli inermi civili vicini ai territori sotto attacco.
Ricordiamo che la Libia è un Paese in piena guerra civile e che, nonostante il Presidente della Repubblica Napolitano parli, rispetto al nuovo coinvolgimento dei nostri militari, di una naturale prosecuzione del mandato del Nazioni Unite (con la risoluzione 1973), ci sembra dubbio che l’uso dei bombardieri armati di missili sia in linea con l’esclusiva protezione dei civili, come effettivamente richiesto dall’ONU.
Esprimiamo la nostra solidarietà ai combattenti in Libia per liberazione dall’oppressione di una dittatura crudele e sanguinaria, e riteniamo che il nostro Paese debba offrire appoggio e sostegno a tutti popoli che lottano contro regimi totalitari e liberticidi, nei limiti previsti dalla nostra Costituzione, ovvero senza un ingresso formale e sostanziale in guerra contro un altro Stato e i suoi abitanti.
La nostra Sezione mai come in questi giorni ritiene opportuno riaffermare i principi fondanti della Carta costituzionale che all’art. 11 ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali…..
Perugia, 29 Aprile 2011
A.N.P.I. sezione di Perugia centro