La notte del 22 settembre 1943 più di mille prigionieri, nella stragrande maggioranza montenegrini, fuggirono dal campo di concentramento PG n. 64 di Colfiorito. Tra di loro c’era uno studente poco più che ventenne, Milan Tomovic. Uno dei tanti che, invece di nascondersi o cercare di tornare in Patria, decise di fermarsi in Umbria e proseguire qui la lotta contro il nazifascismo.
Inizialmente impegnato nella zona montana sopra Spello, Milan dimostrò subito coraggio e valore, tanto da meritare l’affidamento del comando di un distaccamento della IV brigata Garibaldi di Foligno, attivo ai confini fra Umbria e Marche, nella zona di monte Cavallo. Morì all’ospedale civile di Perugia, dove era stato segretamente portato e ricoverato, il 22 marzo 1944.
Mario Bonfigli, nome di battaglia “Mefisto”, medaglia d’argento al Valor Militare della Resistenza, è stato primo comandante della brigata “S. Faustino Proletaria d’Urto”, che operava nell’Alta valle del Tevere.
Tenente pilota della Regia Aeronautica, Mario era fuggito dall’aeroporto militare di Fano nei giorni successivi all’8 settembre 1943, con l’obiettivo di passare le linee e dare il suo contributo alla liberazione. L’Umbria fu per lui una scelta casuale e obbligata: il suo aereo, dopo un atterraggio di emergenza a Castiglion del Lago, fu scoperto dai tedeschi e reso inutilizzabile. A Preggio, Bonfigli prese i primi contatti con la Resistenza, per trasferirsi poi verso Pietralunga. Non abbandonerà più l’Umbria, e resterà a Perugia anche dopo la Liberazione, diventando uno dei principali animatori dell’Anpi provinciale e regionale. Ci ha lasciato lo scorso 29 marzo.
Venerdì 13 maggio, alle ore 19, presso il circolo culturale Macadam, sito in Piazza Giordano Bruno 9, la sezione di Perugia dell’Anpi (Associazione nazionale Partigiani d’Italia) verrà ufficialmente intitolata a Mario Bonfigli e Milan Tomovic, figure diverse ma ugualmente significative nella lotta per la libertà. Il primo per l’integrità morale, l’umanità, la voglia mai sopita di combattere che ha saputo trasmettere anche e soprattutto a quei giovani, nipoti di quella generazione, che si sono avvicinati all’Anpi o con cui ha parlato nei suoi frequenti incontri con le scuole. Il secondo per ricordarci che la lotta e il sacrificio per la libertà non ha avuto confini, né esclusività di genere o nazionalità.
La serata sarà anche l’occasione di promuovere, in collaborazione con l’Isuc-Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea e con il Cnj-Coordinamento nazionale per la Jugoslavia, una riflessione storica sulla presenza di combattenti jugoslavi (e stranieri in genere) nella Resistenza umbra.
A tale proposito interverranno Dino Renato Nardelli, responsabile della Sezione didattica dell’Isuc, curatore del volume “Montenegrini internati a Campello e Colfiorito 1942-1943. Note biografiche”, Tommaso Rossi, ricercatore dell’Isuc, curatore del volume “Toso.Memorie di un comandante partigiano montenegrino” e Andrea Martocchia, segretario del Cnj, curatore del volume “I partigiani jugoslavi nella Resistenza italiana. Storie e memorie di una vicenda ignorata”.
L’incontro, coordinato da Mirella Alloisio, partigiana e presidente della sezione Anpi di Perugia, vedrà la partecipazione anche di Jacopo Mordenti, nipote di Mario Bonfigli.
Maggio 10, 2011